
Il ruolo delle pompe di calore negli edifici a impatto zero
Gli edifici sono i responsabili di un elevato dispendio energetico e di una considerevole quantità di emissioni; il risparmio energetico nel settore edile è considerato uno degli obiettivi primari per uno sviluppo sostenibile.
La direttiva europea 31/2010/UE ha imposto agli stati membri dell’Unione di ridimensionare i consumi energetici degli edifici, introducendo il concetto di edificio a impatto zero o “nZEB” (Nearly Zero Energy Building): in Italia, dal 1° gennaio 2021, tutti i nuovi edifici pubblici e privati devono appartenere alla categoria. Ma cosa si intende per edifici a impatto zero?
Gli edifici a impatto zero sono costruzioni ad altissime prestazioni energetiche, nelle quali il fabbisogno energetico è molto basso o quasi nullo e proviene in misura significativa da fonti rinnovabili.
In cosa si differenzia un edificio a impatto zero
I principali consumi delle abitazioni sono imputabili a riscaldamento (in inverno), raffrescamento (in estate), produzione di acqua calda sanitaria ed energia elettrica, necessaria al funzionamento di elettrodomestici e all'illuminazione. Negli edifici a impatto zero tali consumi si riducono fino ad essere quasi azzerati. Ma come?
Attraverso la progettazione in linea con i criteri della bioedilizia e dell’architettura bioclimatica, che utilizzano gli elementi naturali (sole, vento, acqua, terreno) per realizzare abitazioni efficienti e autonome dal punto di vista termico, al fine di minimizzare gli sprechi di energia.
Come si applica la bioedilizia agli edifici a impatto zero
Per riuscire ad azzerare i consumi degli edifici,
progettisti e tecnici che si occupano di edifici a impatto zero ricorrono - come abbiamo appena accennato - a soluzioni tecnologiche e progettuali che seguono la bioedilizia e l’architettura bioclimatica. Nella pratica, questo si traduce in una serie di accorgimenti specifici:
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l’orientamento dell’edificio è studiato per massimizzare l’esposizione al sole nei mesi invernali
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in estate, si adottano soluzioni per ridurre l’esposizione solare, come tende e schermature orizzontali
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gli scambi di temperatura con l’esterno vengono ridotti il più possibile attraverso un’adeguata coibentazione dell’involucro
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per la climatizzazione dell’ambiente, si sceglie una soluzione unica che permetta di mantenere la temperatura ideale tutto l’anno con bassi consumi energetici, come la pompa di calore
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vengono installati pannelli fotovoltaici - o altre soluzioni per la produzione di energia rinnovabile - per soddisfare il il fabbisogno elettrico.
Toshiba sceglie Partnership strategiche per supportare il settore edile nell’identificazione delle migliori soluzioni per la progettazione di edifici a impatto zero. Assieme a Lignius - Associazione Case in Legno, il più grande network italiano di bioedilizia, è possibile condividere i valori fondanti della bioedilizia, operando in sinergia e offrendo i più alti standard tecnologici.
Edifici a impatto zero e pompa di calore
La pompa di calore è la soluzione migliore e più richiesta per gli edifici a impatto zero, perché permette di produrre riscaldamento in inverno, raffrescamento in estate e acqua calda sanitaria durante tutto l’anno, ma soprattutto aiuta a ridurre i consumi di energia primaria, poiché utilizza in gran parte energia rinnovabile proveniente dall’ambiente esterno (terra, aria, acqua), in linea con i principi dell'architettura bioclimatica e della bioedilizia.
Inoltre, non produce emissioni di CO2 poiché non utilizza combustibili fossili, costosi e non rinnovabili. La pompa di calore permette di raggiungere elevati livelli di efficienza energetica e standard di sicurezza rispetto ai sistemi tradizionali di riscaldamento.
Toshiba ha lanciato ESTÍA R32, la pompa di calore che si avvale di refrigeranti eco-friendly R32. Scopri la gamma completa: www.toshibaclima.it/estiar32/